NAPOLETANI
Profondamente addolorati dall'orribile caso del 15 maggio, il nostro più vivo desiderio è di raddolcirne, quanto umanamente è possibile, le conseguenze. La nostra fermissima ed immutabile volontà è di mantenere la Costituzione del dì 10 di febbrajo pura ed immaculata da ogni specie di eccesso. La quale essendo la sola compatibile co' veri e presenti bisogni di questa parte d'Italia, sarà l'arca sacrosanta su la quale devono appoggiarsi le sorti de' nostri amatissimi Popoli e della nostra Corona.
Le Camere legislative saranno fra momenti riconvocate; e la sapienza, la fermezza e la prudenza che attendiamo da loro, saranno per ajutarci vigorosamente in tutte quelle parti della cosa pubblica, le quali hanno bisogno di saggi ed utili riordinamenti. Ripigliate dunque tutti le vostre consuete occupazioni; fidatevi con effusione di animo della nostra lealtà, della nostra religione e del nostro sacro e spontaneo giuramento; e vivete nella pienissima certezza che la più incessante preoccupazione dell'animo nostro è di abolire al più presto, insieme con lo stato eccezionale e passeggiero in cui ci troviamo, anche, per quanto sarà possibile, la memoria della funesta sventura che ci ha colpiti.
Gli atti indicizzati sono desunti dal progressivo spoglio della Collezione delle leggi e de' decreti reali del Regno delle Due Sicilie. I regesti sono pubblicati dal e sul blog Decretiamo, mentre sigilli, stemmi e documenti correlati sono censiti su Stemmi e Sigilli.
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mercoledì 27 marzo 2013
Proclama ai Napoletani (1848)
Si trascrive il testo integrale del Proclama di S.M. il Re a' Napoletani, dato a Napoli il 24 maggio 1848 da Ferdinando II e registrato sotto il numero 226 della Collezione delle leggi e decreti del Regno delle Due Sicilie di quell'anno:
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